Una riflessione sul nuovo lettore di e-book di Amazon: Apple potrebbe entrare in questo mercato.
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Il settore degli e-book reader si sta facendo strada, soprattutto in America dove regna incontrastato Kindle di Amazon. Notizia di questi giorni è il lancio del nuovo Kindle DX, lettore di e-book dal grande schermo (9,7″), che mantiene l’ottima leggibilità ed autonomia del suo predecessore per un prezzo più alto: 490$ (circa 370€, più le solite tasse).
Un prezzo del genere è ancora troppo elevato, ma è lecito riconoscere come questi supporti si stiano avviando verso la strada giusta. Ovviamente ci sono ancora dei difetti di gioventù, ma è il prezzo da pagare per uno strumento totalmente nuovo, che deve ancora trovare la sua giusta collocazione.
Trovo che un e-book reader possa essere comodissimo in alcune circostanze, come nella consultazione dei manuali di D&D in .pdf durante una partita. Parlo per esperienza personale: invece di doversi districare tra almeno 2-3 tomi di centinaia di pagine dal peso non indifferente, sarebbe fantastico avere tutto in 10 pollici. Lo stesso discorso vale per la didattica. Sono invece ancora scettico per la lettura di interi romanzi, che costano ancora troppo in formato digitale, e soprattutto non potrei fare a meno della sensazione della carta e del profumo di un libro appena acquistato.
In questo contesto, riconoscendo l’impresa di Amazon che sta aprendo la strada, la mancanza più grave del Kindle DX è il display touchscreen. Il gesto più intuitivo che possa esistere su un e-book reader è lo sfogliare pagina, e non posso pensare modo migliore di implementarlo di una gesture stile iPhone, scorrendo le dita da destra a sinistra dello schermo. Mi stavo già rassegnando a considerarla come una fantasia, quando ho trovato diverse voci a supporto di una nuova idea: un lettore di e-book made in Apple.
Il possibile rivale: Apple Media Pad
I primi indizi risalgono a Marzo 2009: da Gizmodo ad Appleinsider, molti hanno riportato una notizia della Reuters che parlava di un ordine Apple per numerosi display da 10 pollici. Tutti hanno iniziato a pensare ad un futuro netbook, la moda del momento.
Ma se un display del genere, curiosamente delle stesse dimensioni del Kindle DX, servisse per un e-book reader, magari con touchscreen?
Ed ecco la novità: pochi giorni fa qualcuno ha iniziato a parlare di un fantomatico Apple Media Pad per entrare nel settore di mercato dominato da Kindle. Tralasciando l’ipotetico nome di fantasia, è una teoria più valida di quello che potrebbe sembrare a prima vista. La Apple ha a disposizione la tecnologia per un ottimo touchscreen (vedi iPhone e iPod Touch): implementata su uno strumento con finalità diverse dall’iPhone potrebbe fare realmente la differenza.
Questo giustificherebbe anche le continue smentite di un futuro Netbook made in Apple: non è quello il mercato che interessa all’azienda di Cupertino.
La questione però non è così semplice, perchè c’è un’intervista di Steve Jobs al New York Times di qualche mese fa, dove viene messa in discussione l’utilità di Kindle:
It doesn’t matter how good or bad the product is, the fact is that people don’t read anymore. Forty percent of the people in the U.S. read one book or less last year. The whole conception is flawed at the top because people don’t read anymore.
E’ possibile quindi immaginare un prodotto Apple con più funzioni, schermo a colori ed obiettivi diversi rispetto al Kindle, come il gaming. In questo modo si avrebbero oggetti differenti per mercati diversi: solo quello di Amazon sarebbe un e-book reader, mentre la Apple andrebbe ad occupare altri settori, dando comunque agli utenti la possibilità di leggere documenti su un supporto portatile dal grande display.
Resta da attendere l’evoluzione della vicenda: oggetti di questo genere avranno comunque bisogno di tempo per affermarsi e migliorare le loro caratteristiche. Considerando che stiamo parlando di un mercato nato da poco, anche il prezzo iniziale sarà elevato. Il futuro si rivela comunque interessante, anche se i fan dei romanzi cartacei possono stare tranquilli: sicuramente non spariranno in fretta.
Interessante riflessione…avevo sentito di questi ordini da parte di Apple, ci rimane solo che aspettare per capire effettivamente cosa bolle in pentola :)
Ma se anche fosse non utilizzerà l’e-ink che è il motivo principale per comprare un e-book reader
ottimo, complimenti per l’articolo
Ecco quidi cosa potrebbe essere il famigerato “iProd” presente nel firmaware 3.1 dell’iphone…
Non sono daccordo su ciò che ha detto Steve Jobs!!!
Nessuno smetterà mai di leggere…è come dire che tutti un giorno smetteranno di scrivere musica o creare opere…non ha senso, si leggeranno meno romanzi forse ma l’uomo se non vuole rimanere ignorante avrà sempre la necessità di leggere che istruirsi..per conoscere.
Questa tecnologia cambirà solo il metedo..il supporto intendo da fisico(come un libro)ad elettronico appunto.
Pensate…!!! qualsiasi cosa che intendiamo leggere su Internet verra copiato e scaricato sul nostro E-reader e letto in tutta pace magari sorseggiando una buona tazza di Te e non davanti ad uno scomodo schermo da computer.
Ci sono ormai milioni di libri in rete nel formato pdf ed altri. Un E-book deve poterli scaricare da internet col P2P, caricare da un Host Computer attraverso wifi, ecc. Queste macchine sono fatte solo per vendere libri, mentre noi abbiamo bisogno di macchine per leggerli. Quindi attendiamo un E-book che sia un portatile a tutti gli effetti, che abbia le dimensioni di un libro di medio formato, che abbia il touch screen, che vada in rete come un Iphone, che faccia foto, ecc. Diritti d’autore? Solo diritti d’autore, ma un trentesimo di ciò che oggi si paga per un testo di carta, perché non si deve pagare la carta, la stampa, il trasporto e la distribuzione nelle librerie, salvo il costo di un server. Un libro, qualunque libro che costa venti euro in libreria, deve costare meno di un euro se lo si scarica dalla rete. E lo stesso vale per la musica o per i film. Poiché saltano un sacco di costi, non è giusto che questi vengano appioppati lo stesso, come tentano di fare Amazon, Apple, Telecom, Vodaphon e soci. Siamo in tanti, si accontentino dei essere ripagati per quel poco che fanno e smettano di sfruttarci.