Il riassunto di una delle migliori conferenze per professionisti del web, tenuta a Bologna il 21 Settembre 2012.
Aspettavo l’appuntamento con From the Front da maggio scorso, momento in cui all’Agile UX Barcamp ho scoperto che ci sarebbe stata un’edizione 2012 della conferenza. Ebbene, non sono rimasto deluso. Ho passato una giornata intera in quel di Bologna, dalle 8 di mattina alle 19 di sera, in compagnia di sviluppatori, designer e professionisti del settore affamati di conoscenza, nella cornice del teatro Duse.
Se eravate presenti non ho bisogno di aggiungere altro, sapete di cosa sto parlando. Per chi non c’era: vi siete persi uno dei migliori eventi degli ultimi anni in Italia, e mi dispiace davvero che non siate riusciti a partecipare. È stato un appuntamento memorabile, con ospiti internazionali e riflessioni più o meno tecniche sul futuro del web, sulla creatività e sul design.
Non capiterà molto spesso di trovare nello stesso evento Steve Krug che parla di usabilità, Jonathan Snook che spiega come scrivere i CSS in modo produttivo e altri personaggi del calibro di Blaine Cook (sì, una delle menti dietro al primo Twitter), Remy Sharp e Aral Balkan.
Ma andiamo per gradi, perché voglio riservare uno spazio a tutti.
I talk di From the Front 2012
Steve Krug – You are not doing usability testing? Are you… nuts?
Il keynote di Steve Krug è stata la degna apertura dell’evento. L’autore di Don’t make me think (praticamente tutti i presenti conoscevano il libro) ha parlato di test di usabilità e della loro importanza. Non è importante che siate una realtà grande o piccola: è assurdo progettare per il web e non verificare quello che si è sviluppato con degli utenti reali.
Un test di usabilità non necessita di grandi fondi a disposizione: più imponente sarà l’organizzazione del test ed il report generato, meno probabilità ci saranno di vedere messe in pratica delle correzioni. È tristemente comune: le società che commissionano test di usabilità molto spesso non modificano niente anche dopo aver appreso i propri errori.
Cosa fare quindi? Alleggerire la procedura e svolgere test veloci con poche persone senza preoccuparsi del target del proprio prodotto: se ci sono problemi di usabilità, emergeranno comunque. Svolgere un test una volta al mese, una mattina, e discutere a pranzo i risultati con tutti gli sviluppatori coinvolti. Niente report di centinaia di pagine!
È stato illuminante vedere una dimostrazione di un test di usabilità sul palco, con l’applicazione Clear per iPhone: è un’app decisamente ben fatta, ma nonostante questo sono emerse delle difficoltà di utilizzo.
Peter-Paul Koch – A pixel is not a pixel
L’intervento di Peter-Paul Koch è stato tecnico, inerente ad un argomento ben noto a molti: la resa dei pixel sui dispositivi mobili, soprattutto dopo l’arrivo dei retina display. Chi è @ppk? La mente dietro a Quirksmode: se sviluppate sul web non potete non conoscere il blog.
Ha spiegato perfettamente le ragioni dietro all’utilizzo del meta tag viewport con il valore width=device-width. Se volete che il vostro layout sia responsive, dovete partire da qui.
Trovate le slide della sua presentazione qui: A pixel is not a pixel (download pdf).
Denys Mishunov – Science of design
Denys ha tenuto un talk in bilico tra visual design e arte, spiegando le ragioni di una serie di convenzioni ormai più che diffuse. Sezione aurea, regola dei terzi, gestalt e regole presenti nelle varie arti, dalla pittura alla musica passando per l’architettura. Ascoltarlo è stato un piacere, anche se mettere in pratica le sue raccomandazioni non è sempre così immediato… c’è spazio per imparare e sperimentare.
La sua presentazione è visibile su Speaker Deck.
Remy Sharp – Mobile debugging
Il titolo dice tutto: Remy Sharp ha tenuto uno speech tecnico su come effettuare debugging sui dispositivi mobili. Spesso questa pratica è un incubo, ma esistono degli strumenti incredibili che mi hanno lasciato a bocca aperta. Tool come weinre o JS Bin possono essere utilissimi: se volete sviluppare su mobile avete due scelte: impazzire, oppure collegare il vostro telefono al computer su cui lavorate e vedere il vostro lavoro aggiornarsi in tempo reale sullo smartphone. Se volete sapere come fare seguite la presentazione qua sotto.
In attesa dei video di From the front, ho trovato infatti il talk su Vimeo. Potete leggere anche le slide su Speaker Deck.
Blaine Cook – Inventing the new world
Blaine è stato lead developer di Twitter, adesso lavora come freelancer. Ammetto di essere rimasto sorpreso dal suo talk, che ha avuto un’introduzione decisamente spiazzante quanto astratta. L’obiettivo era aprire la mente dei presenti, cercando di capire in che direzione stia andando il web. È fondamentale individuare la rotta da seguire e non lasciarsi tentare da quello che è stato già fatto per ripercorrere strade comode ma banali.
Durante il suo intervento la timeline di twitter ha visto calare in maniera drastica gli interventi con l’hashtag #ftf12: eravamo rapiti dal talk.
Linda Sandvik – Making things better
Linda ha avuto il merito di riuscire a far aprire gli occhi a tutti coloro che erano all’interno del teatro Duse. Perché limitarsi e arrendersi davanti ai propri limiti? Perché non osare e porsi sempre nuove sfide?
La dimostrazione più lampante l’ha data lei: non aveva mai tenuto un talk in una conferenza prima d’ora, e se l’è cavata alla grande nonostante l’evidente timidezza. Quando l’abbiamo scoperto, 20 minuti dopo l’inizio del suo intervento, gli applausi sono stati spontanei. Immaginate poi la reazione del pubblico quando ha dichiarato di avere partecipato alla corsa di cavalli più lunga del mondo, lo scorso agosto, senza avere mai fatto prima alcuna attività sportiva.
Jake Archibald – Application cache: douchebag
Jake ha dimostrato un’abilità senza pari, parlando di un tema tecnico senza annoiare.
Appcache permette di far scaricare al browser intere parti di un sito web, conservandole in locale per quando la connessione non è disponibile e migliorando le prestazioni. Tutto questo però non è esente da pericoli, perché giocare con la cache può causare brutti scherzi arrivando anche a rendere impossibile l’aggiornamento di un sito.
Se volete saperne di più, Jake ha pubblicato su A list apart un articolo con lo stesso titolo della presentazione di From the Front.
Anche in questo caso ho trovato un video su Vimeo, sentirsi spiegare certe cose a voce è molto più efficace:
http://vimeo.com/43336762
Jonathan Snook – State-based design
Jonathan Snook non ha bisogno di presentazioni: con Steve Krug per me era l’ospite più atteso. Certe figure sono diventate delle vere e proprie star grazie alla loro bravura, e non ha prezzo ricevere conferme sul proprio metodo di lavoro da professionisti del genere.
Ha spiegato come scrivere il codice CSS in maniera efficace e manutenibile, facendo capire chiaramente che usare i fogli di stile è semplice, ma farlo in maniera corretta, elegante e strutturata richiede molta più attenzione.
La frase più rappresentativa del suo talk è sicuramente questa:
Don’t code CSS for a page. Code it for a system.
Denise Jacobs – Responsive storytelling
L’intervento di Denise Jacobs è stato quello più atipico: ha raccontato la storia di un cervello, intrattenendo i presenti con una favola per spiegare quello che succede nella nostra testa, la differenza tra emisfero destro ed emisfero sinistro, e come stimolare la creatività.
Il paradosso è quello ormai noto: il cervello non è una macchina e non gli possiamo chiedere l’impossibile. Per essere produttivi è fondamentale distrarsi, giocare, ridere ed allontanarsi dall’idea di un mondo sempre più grigio.
Aral Balkan – A happy grain of sand: designing for humans
Ammetto la mia ignoranza: non conoscevo Aral Balkan prima di venerdì scorso. È stata una lacuna che ho colmato molto volentieri, visto che il suo intervento ha incantato tutti i presenti. Aral è un designer con una reale passione per quello che fa, e tra l’altro ha dimostrato di essere un uomo da palcoscenico, cosa che non a caso lo porterà al TED Global 2013.
Il suo entra di diritto tra i migliori talk mai ascoltati ad una conferenza, e se volete avere un’idea di cosa sto parlando potete andare direttamente al video qua sotto.
Ha parlato della responsabilità di noi designer, del ruolo che abbiamo e degli obiettivi che dobbiamo porci.
Ha saputo inserire nel suo intervento numerosi momenti comici, mostrando errori di progettazione assurdi ma realmente esistenti: l’era delle feature è finita, quello che conta davvero è l’esperienza utente. Proprio per questo il minimalismo deve essere la regola, perché la chiave del successo non è aggiungere funzionalità, ma eliminarne finché è possibile.
Ci sono due citazioni che mi sono segnato e che ho voluto condividere anche su Twitter:
An experience is only as strong as its weakest link.
e
Great design is about to say “No” way more than saying “Yes”.
Il design non è democratico: cedere alla tentazione di aggiungere inutili dettagli senza motivo, magari richiesti da persone diverse, è sbagliato e porta a risultati mediocri. L’obiettivo devono essere i bisogni degli utenti, perché ogni esperienza durante la nostra vita è come un granello di sabbia che passa in una clessidra.
L’obiettivo?
Fare in modo che le esperienze positive siano più di quelle frustranti, rendendo migliori le nostre vite.
http://vimeo.com/43524962
Una parola per gli organizzatori
Grazie.
Dico sul serio, grazie per l’evento che avete saputo organizzare. Ci sono stati problemi, lunghe attese, e qualcosa poteva inevitabilmente andare meglio, ma tutto passa in secondo piano quando torni a casa contento per avere investito bene il tuo tempo. Quando ci sono eventi del genere, la cosa più importante è sentirsi arricchiti e felici, con la voglia di condividere almeno una piccola parte di quello che si è ascoltato. È quello che ho provato io, ed è la ragione che mi ha portato a scrivere questo post.
Non penso di esagerare dicendo che From the Front 2012 sia stata una delle migliori conferenze degli ultimi anni in Italia.
Continuate così.
[photo by magrolino, laurakalbag]